io sono un tifoso di Anna Perale !
http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151069704095878&set=a.186703255877.127184.186693615877&type=1&theater
«Riflettendo sull’identità e sui compiti del capo scout, chiamato ad essere un uomo-ragazzo-fratello-maggiore, non possiamo trascurare un’altra geniale, e complementare, scelta di B.-P., che tuttora fa parte del nostro bagaglio metodologico:
la proposta all’immaginario dei ragazzi delle figure di Mowgli, di Kim e del giovane Cavaliere come modelli di crescita.
Mowgli e Kim sono due orfani. Il Cavaliere è il figlio cadetto, cui non spetta nulla dell’eredità familiare. Tutti e tre sono Figli del mondo, perché figli di nessuno. La loro condizione, dal punto di vista psicologico, è quella che vive ogni ragazzo nel momento in cui si lascia l’infanzia alle spalle, scoprendosi e sentendosi solo rispetto alle sicurezze del bambino, protetto e guidato dai genitori.
A questo ragazzo B.-P. propone di trasformare la paura di crescere in un’avventura, appassionante come le avventure dei tre personaggi-simbolo, in cui avrà accanto nuovi compagni e nuove guide, che lo accompagneranno fino alla vera e propria “partenza” per la vita adulta.
Andando però oltre l’aspetto simbolico, è come se B.-P. scegliendo queste figure, avesse intuito qualcosa che sarebbe poi realmente avvenuto: l’abdicazione progressiva del mondo adulto dalle proprie responsabilità educative, la frantumazione dei ruoli familiari, che lasciano i ragazzi nella solitudine più grave.
Non ci resta, allora, che interpretare il nostro ruolo di capi come orfani di una “adultità” perduta; come compagni di deriva in una navigazione casuale e a vista; come ragazzi-fratelli dei nostri fratelli-ragazzi?
Io credo piuttosto che noi, capi scout, non siamo “figli di nessuno”. Possediamo, perché ci è stata trasmessa e affidata, un’eredità preziosa di strumenti, di esempi e di valori, che possono dare spessore e solidità al nostro senso di responsabilità e al nostro desiderio di servire i più giovani. [..] Da prendere sul serio. Da non rimandare ad una maturità sempre spostata in avanti, sempre rimandata».
Anna Perale, Scout Proposta Educativa, 2004, n.15