[..] la funzione dell’associazionismo potrebbe costituire un valido aiuto alla formazione etica e civica. In tal senso, agevolare le varie espressioni dell’aggregazione giovanile (di ispirazione religiosa, di impegno sociale, di dibattito culturale, di impronta educativa, ecc.) può produrre risultati importanti. Ciò a condizione che le aggregazioni non diventino segregazioni: il contatto con gli adulti è essenziale, purché sia entro un rapporto significativo.
Occorre allora riscoprire il “mestiere di adulti”, senza ritornare a modelli autoritari, ma non rinunciando neppure a essere punti di riferimento autorevoli.
Per conquistare tale autorevolezza occorre che la significatività dei rapporti con i giovani sia garantita anche da una corretta comunicazione con loro. [..] Il “mestiere di adulti” richiede anche una competenza “linguistica”, la capacità cioè di tradurre i linguaggi delle varie generazioni e delle varie istituzioni sociali in modo che le une e le altre possano reciprocamente intendersi. (Paolo Montesperelli in “Idee sulla nonviolenza” 1998)