Jason Hickel : Siamo ancora in tempo! Come una nuova economia può salvare il pianeta

Titolo originale: Less is More

Sommario
Prefazione: una visione fondata sulla nostra vulnerabilità comune e
solidarietà di Ko Mawuli Klu e Rupert Read di XR
Introduzione: benvenuti nell’Antropocene
Prendere di più per avere di meno
1. Capitalismo: una storia di creazione
2. L’ascesa del mostro
3. La tecnologia ci salverà?
Prendere di meno per avere di più
4. I segreti di una vita appagante
5. Strade verso un mondo postcapitalista
6. Tutto è collegato
Ringraziamenti

“Questa è la peculiarità dell’ecologia: tutto è interconnesso. Per noi è difficile comprendere come funzioni, perché siamo abituati a pensare al mondo in termini di singoli elementi, invece che di insiemi complessi. In realtà, questo è anche il modo in cui ci hanno insegnato a pensare a noi stessi: come individui. Non siamo più capaci di fare attenzione alle relazioni tra le cose.”
[..]
“Sarebbe una catastrofe di proporzioni quasi inimmaginabili. E sappiamo che può succedere perché è già accaduto in passato. Si è infatti verificato alla fine dell’ultima era glaciale. Gli scienziati che studiano le dinamiche delle scogliere di ghiaccio sono fortemente critici nei confronti dei governi che non hanno tenuto conto di questo rischio nei loro modelli climatici.”

“Il pericolo è che un falso senso di sicurezza ci induca ad aspettare che i fatti diventino più estremi.”

“Anche se sappiamo da quasi mezzo secolo che è a rischio la stessa civiltà umana, non abbiamo fatto alcun progresso nell’arrestare la crisi ecologica.
Nessuno. È un incredibile paradosso. Le generazioni future penseranno a noi e si chiederanno stupite come abbiamo potuto, pur sapendo esattamente ciò che stava accadendo, fin nei minimi strazianti particolari, dimostrarci incapaci di risolvere il problema. Che cosa spiega questa inerzia?”

“Quel che è in gioco, in sostanza, è il sistema economico che nel corso degli ultimi secoli ha finito per imporsi più o meno a livello planetario: il capitalismo.”

“A distinguere questo sistema economico da quasi tutti gli altri nella storia è il fatto che ruota intorno all’imperativo dell’espansione o «crescita» costante: livelli di estrazione, produzione e consumo in continuo aumento, che misuriamo in termini di prodotto interno lordo (Pil). La crescita è la principale direttiva del capitale. Non la crescita per uno scopo particolare, intendiamoci, ma la crescita fine a se stessa.”

“Il culto della crescita, come potremmo definirlo, è una delle ideologie più egemoniche nella storia moderna. Nessuno si ferma a metterlo in discussione.”

“A volte l’evidenza scientifica è in conflitto con la visione del mondo dominante in una civiltà. Quando ciò si verifica, dobbiamo compiere una scelta: o ignoriamo la scienza, oppure cambiamo la nostra visione del mondo.”

“Non è soltanto la nostra economia a dover cambiare. Dobbiamo cambiare la nostra visione del mondo e il nostro posto nel mondo.”

” Oggi, lo stesso identico alibi viene usato abitualmente per giustificare nuovi cicli di recinzione e colonizzazione, di terre, foreste, zone di pesca, dell’atmosfera stessa; ma invece di «miglioramento» parliamo di «sviluppo» o «crescita». Praticamente qualsiasi cosa può essere giustificata, se contribuisce alla crescita del Pil.” p.59