Sretan put Sarajevo

5 aprile 2012 – L’opinione di… Renato Sacco – http://www.mosaicodipace.it/
A Sarajevo, sul ponte Vrbanja, c’è una targa con i nomi di due giovani ragazze, Suada e Olga, uccise 20 anni fa, durante una manifestazione pacifica a Sarajevo contro la guerra. Era l’inizio dell’assedio, aprile 1992. Il giorno è controverso (5 o 6) perché nella guerra, si sa, la verità non è mai così evidente. Sullo stesso ponte verrà ucciso, il 3 ottobre 1993, anche Gabriele Moreno Locatelli, volontario dei Beati Costruttori di pace. Continue reading

“Now the business is in thy hands,” said Bagheera to Mowgli. “We can do no more except fight.”

«Ormai la cosa è nelle tue mani», disse Bagheera a Mowgli. «Non possiamo far altro che batterci». In questo brano di racconto dal “libro della jungla” di Kipling, Akela e Bagheera hanno esaurito le loro opzioni di mediazione del conflitto. Il conflitto lo risolve Mowgli andandosene dal gruppo, visto che non era più gestibile la sua presenza in ambiente straniero. Continue reading

scn-ita-riviste-scout-solo-2011.zip

è in linea sul circuito emule/kad il file :
scn-ita-riviste-scout-solo-2011.zip circa 262 MB

si tratta dei numeri in formato .PDF di tutte le riviste scout scaricabili da internet
quindi riguardanti tutte le branche e tutte le associazioni che le rendono disponibili
comprese sedi regionali e singoli gruppi

sono gradite segnalazioni di altre mancanti

buona lettura e buona strada

p.s. scompattandole in una unica cartella è possibile lanciare una ricerca testuale su tutti i files direttamente dal programma di visualizzazione dei files PDF “adobe acrobat reader”

occorre riscoprire il “mestiere di adulti”

[..] la funzione dell’associazionismo potrebbe costituire un valido aiuto alla formazione etica e civica. In tal senso, agevolare le varie espressioni dell’aggregazione giovanile (di ispirazione religiosa, di impegno sociale, di dibattito culturale, di impronta educativa, ecc.) può produrre risultati importanti. Ciò a condizione che le aggregazioni non diventino segregazioni: il contatto con gli adulti è essenziale, purché sia entro un rapporto significativo.
Occorre allora riscoprire il “mestiere di adulti”, senza ritornare a modelli autoritari, ma non rinunciando neppure a essere punti di riferimento autorevoli.
Per conquistare tale autorevolezza occorre che la significatività dei rapporti con i giovani sia garantita anche da una corretta comunicazione con loro.  [..]  Il “mestiere di adulti” richiede anche una competenza “linguistica”, la capacità cioè di tradurre i linguaggi delle varie generazioni e delle varie istituzioni sociali in modo che le une e le altre possano reciprocamente intendersi.  (Paolo Montesperelli in “Idee sulla nonviolenza”  1998)

 

 

Colazione Equa & Solidale Domenica 12 Febbraio 2012

ASSOCIAZIONE ITALIA – NICARAGUA
LABORATORIO DELLA SOLIDARIETA’

Per un San Valentino solidale… fai un doppio regalo… utile e gustoso a chi lo riceve e un sostegno agli artigiani del Sud del Mondo!!

Domenica 12 Febbraio… Colazione Equa & Solidale!!
Dalle 9:30 al BarEquo…
…presso il Laboratorio della Solidarietà in Piazza Monnet (q.re Scopaia) a Livorno.

INFO: LABORATORIO DELLA SOLIDARIETA’ 0586/867920
Piazza J. Monnet n°4 Livorno (di fronte all’edicola)
laboratoriodellasolidarieta@gmail.com
SU FACEBOOK diventa amico di “AMICI DEL BAR EQUO”

“La pace come cammino”

A dire il vero non siamo molto abituati a legare il termine PACE a concetti dinamici. Raramente sentiamo dire: “Quell’uomo si affatica in pace”, “lotta in pace”, “strappa la vita coi denti in pace”… Piu’ consuete, nel nostro linguaggio, sono invece le espressioni: “Sta seduto in pace”, “sta leggendo in pace”, “medita in pace” e, ovviamente, “riposa in pace”.  Continue reading

Ghandi e Baden Powell. Progetti educativi a confronto

[..] Per affrontare tali problemi, senza perdere la speranza, dovremo ispirarci a quelle molteplici pratiche che hanno arricchito la “scatola degli attrezzi” di cui possono disporre gli educatori: da Baden-Powell e Gandhi alla Montessori, dall’educazione popolare di Paulo Freire al teatro dell’oppresso di Augusto Boal, dalla scuola di Barbiana alle lungimiranti critiche di Ivan Illich, e a tante altre ancora. Abbiamo a disposizione una straordinaria gamma di esperienze e di strumenti. Occorre unire tutte queste nostre potenzialità e collaborare in modo fattivo [..]    Intervento conclusivo di Nanni Salio al Convegno Internazionale Ghandi e Baden Powell. Progetti educativi a confronto sabato 23 Maggio 2009 – Genova http://www.facebook.com/note.php?note_id=106345908884

25 settembre 2011 Marcia Perugia – Assisi

25 settembre 2011 Marcia Perugia – Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli
“Be part of the solution”
Carissimi Capi Reparto, Volete provare a “essere parte della soluzione?” Il 25 settembre vi aspettiamo insieme alle vostre guide e ai vostri esploratori e a tantissime altre persone per partecipare alla “Marcia Perugia – Assisi per la Pace e la Fratellanza dei Popoli”, ideata nel 1961 da Aldo Capitini e di cui, quest’anno, ricorre il cinquantesimo anniversario. È evidente che questa edizione si propone di essere una grande opportunità per  promuovere l’impegno e il protagonismo dei giovani per la Pace e i Diritti Umani. In quest’ottica vi chiediamo di essere i veri protagonisti della Marcia. Come? Insieme al vostro Reparto avrete l’occasione di portare la vostra esperienza, magari frutto di qualche impresa, missione di squadriglia o impresa di Reparto, e renderne partecipi gli altri che con voi percorreranno una parte di sentiero, colorando il paesaggio con i sette colori dell’arcobaleno della Pace. I temi portanti della Marcia, infatti, saranno i sette valori e a ognuno di esso sarà abbinato un colore:
Diritti Umani (verde);
Giustizia (arancio);
Libertà (giallo);
Nonviolenza (rosso);
Pace (azzurro);
Responsabilità (indaco);
Speranza (violetto);
Vi chiediamo, se volete presentare alcune delle esperienze vissute durante l’anno, di arrivare con la voglia di raccontare ciò che avete fatto e di metterlo in comune con gli altri. Se invece volete cogliere dalla Marcia gli stimoli per cominciare un percorso sul tema della Pace e della Fratellanza , potete ricercare fra i partecipanti coloro che, avendo già fatto l’esperienza che vi interessa, possono aiutarvi a progettare il cammino futuro. Inoltre, il sogno è di creare un luogo in cui ogni Unità, Gruppo o Zona possa testimoniare, con delle imprese già svolte nel corso dell’anno, il proprio impegno su uno dei temi sopracitati. Saranno ben accetti filmati, presentazioni in powerpoint, fotografie, lettere, articoli e tutto ciò che possa testimoniare e comunicare agli altri la vostra impresa . Tutto questo materiale – oltre ad informazioni e aggiornamenti sulla marcia – verrà inserito sul nostro sito nazionale, nella pagina dedicata al Settore P.N.S. (http://www.agesci.org/settorepace/home.php), in modo da renderlo visibile a tutti, con l’auspicio che tutti possano, magari, trarre qualche spunto o qualche idea per delle attività. Inviateci il materiale che avete preparato assieme al vostro Reparto all’indirizzo metodo@agesci.it Vi aspettiamo a Perugia il 25 settembre con la voglia di colorare il mondo dei 7 colori della Pace. A tutti allora Buona Caccia!

Ho visto con i miei occhi un altro mondo possibile

«E’ proprio un’altra mentalità, un vento nuovo. Ho visto, e mi è sembrata la cosa più importante, che gli indignati hanno il consenso dell’80% della popolazione spagnola. Quando siamo stati a Madrid – racconta ancora Chiara – i negozianti ci hanno regalato i nostri acquisti, perché sapevano che eravamo a Puerta del Sol insieme agli indignados. Ho sentito con le mie orecchie un poliziotto intervenire in assemblea dicendo che molti agenti di polizia sono a fianco degli indignados. Penso che se una cosa così succedesse in Italia sarebbe già un passaggio importante, perché scontiamo una rottura del tessuto sociale ormai insopportabile». Sì, ma a parte la «ricomposizione», che potrebbe sempre essere umorale, che obiettivi si pongono, oltre a parlare liberamente? «Intanto stanno estendendo una nuova legge elettorale – racconta Chiara – sono arrivati alla conclusione che il maggioritario non è un sistema condivisibile. E poi, c’è uno sfratto? Loro vanno, e occupano tutta la palazzina. Ma sempre utilizzando gli strumenti della non violenza. Questo è un punto determinante: hanno capito che liberarsi dalla violenza è l’unico modo per combattere il sistema che ci opprime». D’altronde lo slogan degli iindignados», mutuato anche dagli italiani, è «andiamo piano perché andiamo lontano». Dunque, non resta che aspettare.
http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2011/mese/09/articolo/5338/